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La gloriosa storia della Modesta Victoria, la nave che attraversò un oceano e un deserto per navigare in un lago
29/02/2020 Archiviato in: LiguriaNautica
Costruita nel 1830 nei cantieri di Amsterdam, la motonave fu la prima imbarcazione a motore a solcare le acque del più grande lago glaciale della Patagonia, il Nahuel Huapi
Il varo della motonave Modesta Victoria a San Carlos de Bariloche
Raccontano le cronache locali che quel giorno, il 10 novembre 1938, sulle sponde del grande lago Nahuel Huapi ci fosse tutta la città di Bariloche. Gauchos a cavallo erano arrivati da tutte le fazende del Rio Negro. Dalle alture andine e dai campi, erano scesi a valle anche i popoli originari della Patagonia: mapuche, tehuelche e anche aonikenk, che Ferdinando Magellano scambiò per dei giganti probabilmente per lo strano cappello che portavano in testa.
Quel memorabile giorno di novembre, che in Argentina significa estate inoltrata, erano tutti là sulle sponde del Nahuel Huapi, ad assistere ad un avvenimento che mai si era verificato in quell’immenso lago dove nelle terse notti brilla l’inconfondibile costellazione della Croce del Sud: il varo di una nave.
Una nave che non era stata costruita in Argentina ma nei cantieri Verschure di Amsterdam, otto anni prima. Una nave che era il sogno di don Exequiel Bustillo, l’uomo che ebbe dal governo argentino l’incarico di realizzare una politica di tutela e di sviluppo dei vasti territori a sud di Buenos Aires. Fu proprio don Exequiel a decidere che un lago delle dimensioni del Nahuel Huapi, 530 chilometri quadrati, doveva per forza avere una sua nave. Ma non una nave qualsiasi. Continua
Il varo della motonave Modesta Victoria a San Carlos de Bariloche
Raccontano le cronache locali che quel giorno, il 10 novembre 1938, sulle sponde del grande lago Nahuel Huapi ci fosse tutta la città di Bariloche. Gauchos a cavallo erano arrivati da tutte le fazende del Rio Negro. Dalle alture andine e dai campi, erano scesi a valle anche i popoli originari della Patagonia: mapuche, tehuelche e anche aonikenk, che Ferdinando Magellano scambiò per dei giganti probabilmente per lo strano cappello che portavano in testa.
Quel memorabile giorno di novembre, che in Argentina significa estate inoltrata, erano tutti là sulle sponde del Nahuel Huapi, ad assistere ad un avvenimento che mai si era verificato in quell’immenso lago dove nelle terse notti brilla l’inconfondibile costellazione della Croce del Sud: il varo di una nave.
Una nave che non era stata costruita in Argentina ma nei cantieri Verschure di Amsterdam, otto anni prima. Una nave che era il sogno di don Exequiel Bustillo, l’uomo che ebbe dal governo argentino l’incarico di realizzare una politica di tutela e di sviluppo dei vasti territori a sud di Buenos Aires. Fu proprio don Exequiel a decidere che un lago delle dimensioni del Nahuel Huapi, 530 chilometri quadrati, doveva per forza avere una sua nave. Ma non una nave qualsiasi. Continua