April 2018
Al largo di Capo Noli i resti degli antichi velieri francesi affondati da Orazio Nelson durante la battaglia di Genova
27/04/2018 Archiviato in: LiguriaNautica
Le due più grandi flotte dell'epoca si affrontarono nel Mar Tirreno nel marzo del 1975. Fu la prima vittoria del celebre ammiraglio inglese che sconfisse Napoleone a Trafalgar
Un sub della Gue scopre i resti di un cannone francese al largo di Capo Noli
Scritto per LiguriaNautica - Era il marzo del 1795. A Parigi Napoleone Bonaparte, non ancora proclamatosi imperatore, stava preparando la campagna d’Italia con il duplice obiettivo di attaccare l’Austria da sud e di contrastare la crescente potenza inglese nel Mediterraneo. L’esercito di Sua Maestà britannica Giorgio III controllava la Corsica e la flotta francese comandata dall’ammiraglio Pierre Martin si mise in mare per tentare l’invasione. Cominciò così la battaglia di Genova, conosciuta anche come battaglia di Capo Noli, perché proprio davanti al bel promontorio ligure si svolsero le fasi più cruente dello scontro navale che si protrasse dall’8 al 14 marzo e che vide impegnate 13 navi di linea francesi contro 14 britanniche. Continua
Un sub della Gue scopre i resti di un cannone francese al largo di Capo Noli
Scritto per LiguriaNautica - Era il marzo del 1795. A Parigi Napoleone Bonaparte, non ancora proclamatosi imperatore, stava preparando la campagna d’Italia con il duplice obiettivo di attaccare l’Austria da sud e di contrastare la crescente potenza inglese nel Mediterraneo. L’esercito di Sua Maestà britannica Giorgio III controllava la Corsica e la flotta francese comandata dall’ammiraglio Pierre Martin si mise in mare per tentare l’invasione. Cominciò così la battaglia di Genova, conosciuta anche come battaglia di Capo Noli, perché proprio davanti al bel promontorio ligure si svolsero le fasi più cruente dello scontro navale che si protrasse dall’8 al 14 marzo e che vide impegnate 13 navi di linea francesi contro 14 britanniche. Continua
Da Cervia a Venezia lungo la Rotta del Sale per rinnovare un’antica alleanza marinara
25/04/2018 Archiviato in: LiguriaNautica
La tradizione vuole che ogni estate decine di imbarcazioni al terzo salpino dal porto di Romagna per raggiungere la Serenissima e portare in omaggio un carico di oro bianco
Sulla Rotta del Sale, da Cervia a Venezia su vele al terzo.
Scritto per LiguriaNautica - Sin dalla fine del XII secolo la rotta che collegava Venezia a Cervia divenne una delle principali arterie commerciali marittime dell’Adriatico. Sulle loro tipiche imbarcazioni armate al terzo, i marinai cervesi salivano a nord per riempire i magazzini della Repubblica Serenissima con i loro carichi di prezioso sale. Alimento indispensabile, oltre che per insaporire i cibi, anche per conservare le provviste a bordo e consentire alle galee veneziane di salpare per lunghi viaggi sino ai porti d’Oriente o ai gelidi mari del Nord Europa.
Non è un sale qualsiasi, quello di Cervia, che viene ricavato filtrando l’acqua marina in quella che è la salina più a nord della nostra penisola. E’ un sale dolce, purissimo, ad altissima solubilità, non filtrato artificialmente. Un sale dal sapore inconfondibile, leggermente speziato e tendente all’amarognolo, che tutt’ora viene prodotto in quantità limitata, secondo antichi procedimenti, non essiccato, non sbiancato. Continua
Sulla Rotta del Sale, da Cervia a Venezia su vele al terzo.
Scritto per LiguriaNautica - Sin dalla fine del XII secolo la rotta che collegava Venezia a Cervia divenne una delle principali arterie commerciali marittime dell’Adriatico. Sulle loro tipiche imbarcazioni armate al terzo, i marinai cervesi salivano a nord per riempire i magazzini della Repubblica Serenissima con i loro carichi di prezioso sale. Alimento indispensabile, oltre che per insaporire i cibi, anche per conservare le provviste a bordo e consentire alle galee veneziane di salpare per lunghi viaggi sino ai porti d’Oriente o ai gelidi mari del Nord Europa.
Non è un sale qualsiasi, quello di Cervia, che viene ricavato filtrando l’acqua marina in quella che è la salina più a nord della nostra penisola. E’ un sale dolce, purissimo, ad altissima solubilità, non filtrato artificialmente. Un sale dal sapore inconfondibile, leggermente speziato e tendente all’amarognolo, che tutt’ora viene prodotto in quantità limitata, secondo antichi procedimenti, non essiccato, non sbiancato. Continua
“Così Moore scoprì il continente di plastica”: intervista esclusiva allo scrittore Nicolò Carmineo – Pt 2
16/04/2018 Archiviato in: LiguriaNautica
Continuiamo la nostra intervista con lo scrittore Nicolò Carnimeo, autore di “Come è profondo il mare“, edito da Chiarelettere, che ci racconta come ha circumnavigato il continente di plastica
Il Pacific Trash Vortex visto dal fondale
Scritto per LiguriaNautica - Tu hai visitato il continente di plastica assieme a Charles Moore. Come è stata questa tua esperienza?
“Per un amante del mare come me è stata una esperienza senza dubbio dolorosa. Ma dovevo farlo, proprio per l’amore che nutro verso il mare. Sono salito sul catamarano del comandante Moore e abbiamo circumnavigato l’isola. Ci sono voluti ben 21 giorni per tornare al punto di partenza. Una navigazione estremamente difficile perché era quasi impossibile usare il motore, considerata la quantità di immondizia che si attorcigliava sull’elica. Ci incagliavamo continuamente”.
Di che tipo di rifiuti stiamo parlando? Continua
Il Pacific Trash Vortex visto dal fondale
Scritto per LiguriaNautica - Tu hai visitato il continente di plastica assieme a Charles Moore. Come è stata questa tua esperienza?
“Per un amante del mare come me è stata una esperienza senza dubbio dolorosa. Ma dovevo farlo, proprio per l’amore che nutro verso il mare. Sono salito sul catamarano del comandante Moore e abbiamo circumnavigato l’isola. Ci sono voluti ben 21 giorni per tornare al punto di partenza. Una navigazione estremamente difficile perché era quasi impossibile usare il motore, considerata la quantità di immondizia che si attorcigliava sull’elica. Ci incagliavamo continuamente”.
Di che tipo di rifiuti stiamo parlando? Continua
“Così Moore scoprì il continente di plastica”: intervista esclusiva allo scrittore Nicolò Carmineo – Pt 1
08/04/2018 Archiviato in: LiguriaNautica
La nostra intervista a Nicolò Carnimeo
Nicolò Carnimeo
Scritto per LiguriaNautica - Dalle grandi vetrate della libreria che porta il nome di quell’indimenticabile disegnatore di sogni che è stato Hugo Pratt, c’è una vista talmente bella su San Marco e sulla laguna che non riesci neanche ad immaginare come possa esistere gente capace di vederla solo come un bancomat per cavarne profitti. Ed è proprio qui, nel bel mezzo del Lido di Venezia, che incontriamo Nicolò Carnimeo, venuto a presentare il suo ultimo libro “Come è profondo il mare“, edito da Chiarelettere.
Anche lui rapito da quell’orizzonte che ha rapito me. “Sarà per motivi spirituali o magari di semplice respiro ma non potrei mai vivere in una casa che non abbia almeno una finestra sul mare”, confida. Docente di Diritto della navigazione a Bari, città in cui è nato, scrittore, giornalista, consulente della trasmissione Linea Blu di Rai 1, delegato Wwf per la Puglia e tante altre cose ancora. Ma la qualifica che meglio lo descrive è “innamorato pazzo del mare”. Continua
Nicolò Carnimeo
Scritto per LiguriaNautica - Dalle grandi vetrate della libreria che porta il nome di quell’indimenticabile disegnatore di sogni che è stato Hugo Pratt, c’è una vista talmente bella su San Marco e sulla laguna che non riesci neanche ad immaginare come possa esistere gente capace di vederla solo come un bancomat per cavarne profitti. Ed è proprio qui, nel bel mezzo del Lido di Venezia, che incontriamo Nicolò Carnimeo, venuto a presentare il suo ultimo libro “Come è profondo il mare“, edito da Chiarelettere.
Anche lui rapito da quell’orizzonte che ha rapito me. “Sarà per motivi spirituali o magari di semplice respiro ma non potrei mai vivere in una casa che non abbia almeno una finestra sul mare”, confida. Docente di Diritto della navigazione a Bari, città in cui è nato, scrittore, giornalista, consulente della trasmissione Linea Blu di Rai 1, delegato Wwf per la Puglia e tante altre cose ancora. Ma la qualifica che meglio lo descrive è “innamorato pazzo del mare”. Continua