October 2020
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, la piattaforma artificiale che si autoproclamò Stato indipendente
20/10/2020 Archiviato in: LiguriaNautica
La stravagante vicenda della piattaforma adriatica che un ingegnere cerca di trasformare in uno Stato indipendente sarà trasmessa su Netflix
Una scena del film trasmesso da Netflix
Quel lunedì del 24 giugno 1968, a Rimini, un’allora sconosciuto ingegnere di 43 anni, al secolo Giorgio Rosa, tenne una conferenza stampa che lasciò allibiti i pochi giornalisti presenti. In soldoni, l’ingegner Rosa, ma forse dovremmo chiamarlo il “presidente” Rosa, informò l’Italia, l’Europa ed il mondo intero che a sei miglia marine al largo della costa romagnola – appena 500 metri al di fuori della acque territoriali italiane – era appena stato proclamato Stato indipendente.
Uno Stato sovrano, con tutti gli annessi ed i connessi di una nazione in piena regola: una propria valuta, il Milo (1 milo equivaleva ad una lira), una stamperia per l’emissione di francobolli, una Costituzione, un sistema giuridico, un ordinamento democratico con tanto di governo regolarmente eletto di una mezza dozzina di ministri. Che poi questa mezza dozzina di ministri fosse anche l’intera popolazione dell’isola, è un dettaglio di poca importanza. Continua
Una scena del film trasmesso da Netflix
Quel lunedì del 24 giugno 1968, a Rimini, un’allora sconosciuto ingegnere di 43 anni, al secolo Giorgio Rosa, tenne una conferenza stampa che lasciò allibiti i pochi giornalisti presenti. In soldoni, l’ingegner Rosa, ma forse dovremmo chiamarlo il “presidente” Rosa, informò l’Italia, l’Europa ed il mondo intero che a sei miglia marine al largo della costa romagnola – appena 500 metri al di fuori della acque territoriali italiane – era appena stato proclamato Stato indipendente.
Uno Stato sovrano, con tutti gli annessi ed i connessi di una nazione in piena regola: una propria valuta, il Milo (1 milo equivaleva ad una lira), una stamperia per l’emissione di francobolli, una Costituzione, un sistema giuridico, un ordinamento democratico con tanto di governo regolarmente eletto di una mezza dozzina di ministri. Che poi questa mezza dozzina di ministri fosse anche l’intera popolazione dell’isola, è un dettaglio di poca importanza. Continua
In Polonia inaugurata “Deepspot”, la piscina per subacquei più profonda del mondo
10/10/2020 Archiviato in: LiguriaNautica
Il record apparteneva alla Y-40 Deep di Montegrotto Terme
La piscina polacca che ha il record mondiale di profondità: 45,5 metri
Si chiama Deepspot ed è la piscina più profonda del mondo: 45 metri e mezzo di profondità. La grande vasca, che necessita di oltre 8 mila metri cubi d’acqua per essere riempita, è stata inaugurata pochi giorni fa a Mszczonow, una anonima città nella contea di Żyrardów, nel cuore della Polonia.
Deepspot ruba, per pochi metri, un primato che apparteneva all’Italia. Sino all’inaugurazione dell’impianto polacco, il record di “piscina più profonda del mondo” apparteneva alla Y-40 Deep Joy di Montegrotto Terme, in provincia di Padova, profonda 42 metri, nota anche per la sua ineguagliabile acqua termale sempre tiepida.
Nelle intenzioni dei suoi costruttori, la piscina servirà non solo come palestra di addestramento per i subacquei polacchi, compresi i professionisti della marina e dei vigili del fuoco, ma anche come luna park sommerso. Nel fondale della piscina infatti sono stati sistemate grotte, il relitto di una nave e addirittura delle rovine maya! Tutta roba falsa come una moneta da un euro e mezzo, naturalmente, che faranno di Deepspot non soltanto la piscina più profonda del mondo ma anche la più kitsch. Continua
La piscina polacca che ha il record mondiale di profondità: 45,5 metri
Si chiama Deepspot ed è la piscina più profonda del mondo: 45 metri e mezzo di profondità. La grande vasca, che necessita di oltre 8 mila metri cubi d’acqua per essere riempita, è stata inaugurata pochi giorni fa a Mszczonow, una anonima città nella contea di Żyrardów, nel cuore della Polonia.
Deepspot ruba, per pochi metri, un primato che apparteneva all’Italia. Sino all’inaugurazione dell’impianto polacco, il record di “piscina più profonda del mondo” apparteneva alla Y-40 Deep Joy di Montegrotto Terme, in provincia di Padova, profonda 42 metri, nota anche per la sua ineguagliabile acqua termale sempre tiepida.
Nelle intenzioni dei suoi costruttori, la piscina servirà non solo come palestra di addestramento per i subacquei polacchi, compresi i professionisti della marina e dei vigili del fuoco, ma anche come luna park sommerso. Nel fondale della piscina infatti sono stati sistemate grotte, il relitto di una nave e addirittura delle rovine maya! Tutta roba falsa come una moneta da un euro e mezzo, naturalmente, che faranno di Deepspot non soltanto la piscina più profonda del mondo ma anche la più kitsch. Continua
Il “battello dei sogni” di Venezia: la casa sull’acqua della famiglia danese che sconfisse la burocrazia italiana
01/10/2020 Archiviato in: LiguriaNautica
Nell’isola della Giudecca una famiglia danese ha trasformato in casa un vaporetto di linea abbandonato
La prua del battello dei sogni trasformato in casa da una famiglia danese
Se lo cerchi non lo trovi. Neanche con Google Maps. Ci si arriva, per lo più, per sbaglio, perdendosi tra le calli e le fondamente della Giudecca. “Ma tu guarda! Un vaporetto della Linea 1″, ti vien da chiederti quando te lo trovi davanti. “Come avrà fatto a finire qua, incastrato su questo canale, così lontano dai consueti approdi di navigazione?”. Quando ci sei più vicino, ti accorgi che c’è qualcosa di strano. Di molto strano.
Il bottazzo è stato trasformato in una fioriera per i gerani. Agli oblò ed ai finestrini sono appese tendine colorate. Nel ponte di comando fa bella mostra di sé un accogliente divano con tavolino. Spinto dalla curiosità, ti avvicini alla passerella d’entrata, con tanto di tappetino per pulirti le suole, e subito capisci che la faccenda è ancora più strana di quel che potevi immaginare. Il battello ha un numero civico! Su un cartello in legno, inchiodato su una “bricola” di ormeggio, si legge: “399a”. Continua
La prua del battello dei sogni trasformato in casa da una famiglia danese
Se lo cerchi non lo trovi. Neanche con Google Maps. Ci si arriva, per lo più, per sbaglio, perdendosi tra le calli e le fondamente della Giudecca. “Ma tu guarda! Un vaporetto della Linea 1″, ti vien da chiederti quando te lo trovi davanti. “Come avrà fatto a finire qua, incastrato su questo canale, così lontano dai consueti approdi di navigazione?”. Quando ci sei più vicino, ti accorgi che c’è qualcosa di strano. Di molto strano.
Il bottazzo è stato trasformato in una fioriera per i gerani. Agli oblò ed ai finestrini sono appese tendine colorate. Nel ponte di comando fa bella mostra di sé un accogliente divano con tavolino. Spinto dalla curiosità, ti avvicini alla passerella d’entrata, con tanto di tappetino per pulirti le suole, e subito capisci che la faccenda è ancora più strana di quel che potevi immaginare. Il battello ha un numero civico! Su un cartello in legno, inchiodato su una “bricola” di ormeggio, si legge: “399a”. Continua