Costa Rica
Costa Rica, un paradiso tropicale per gli amanti della subacquea e del surf
05/01/2022 Archiviato in: LiguriaNautica
Alla scoperta del Paese con due oceani, ma senza Esercito, dove è possibile praticare qualsiasi tipo di sport acquatico
Ai confini settentrionali di Panama, nel bel mezzo del Centro America, troviamo la Costa Rica, uno dei pochi Paesi al mondo che può vantarsi di affacciarsi su due oceani: l’Atlantico ed il mar dei Caraibi ad est, il grande oceano Pacifico ad ovest.
La Costa Rica , così perlomeno raccontano orgogliosamente i suoi abitanti, i ticos in dialetto locale, è una sorta di Svizzera del Centro America. Ed, in effetti, qualcosa di vero c’è in questo paragone, rapportando i livelli di vita dei ticos a quello degli abitanti degli altri Paesi del Centro America. Un balzo in avanti che, ti aspiegano tutti i ticos che trovi per strada, ha un nome, un cognome e pure un soprannome: José Figueres, detto don Pepe.
Fui lui che, dopo che l’ennesimo golpe militare che aveva insanguinato il Paese, scese dalle montagne con un gruppo di amici e fece la rivoluzione. Proclamato presidente, decise che l’esercito è una di quelle cose come il morbillo: meglio non averlo anche se gli altri attorno a te ce l’hanno. Il 1 dicembre del 1948 riuscì ad inserire nella Costituzione un articolo che aboliva definitivamente le forze armate. Continua
Ai confini settentrionali di Panama, nel bel mezzo del Centro America, troviamo la Costa Rica, uno dei pochi Paesi al mondo che può vantarsi di affacciarsi su due oceani: l’Atlantico ed il mar dei Caraibi ad est, il grande oceano Pacifico ad ovest.
La Costa Rica , così perlomeno raccontano orgogliosamente i suoi abitanti, i ticos in dialetto locale, è una sorta di Svizzera del Centro America. Ed, in effetti, qualcosa di vero c’è in questo paragone, rapportando i livelli di vita dei ticos a quello degli abitanti degli altri Paesi del Centro America. Un balzo in avanti che, ti aspiegano tutti i ticos che trovi per strada, ha un nome, un cognome e pure un soprannome: José Figueres, detto don Pepe.
Fui lui che, dopo che l’ennesimo golpe militare che aveva insanguinato il Paese, scese dalle montagne con un gruppo di amici e fece la rivoluzione. Proclamato presidente, decise che l’esercito è una di quelle cose come il morbillo: meglio non averlo anche se gli altri attorno a te ce l’hanno. Il 1 dicembre del 1948 riuscì ad inserire nella Costituzione un articolo che aboliva definitivamente le forze armate. Continua