Relitti
Ritrovato il relitto dell’Endurance, la nave polare di Sir Shackleton
14/03/2022 Archiviato in: LiguriaNautica
La spedizione è costata 10 milioni di dollari messi a disposizione da un ignoto filantropo
Il timone ancora intatto dell'Endurance nei fondali del gelido mare di Weddell
E’ una autentica leggenda dei mari quella ritrovata nelle profondità del mare di Weddell dalla spedizione guidata dall’archeologo marino Mensun Bound e dal geografo John Shears.
Il Maritime Heritage Trust, il giornale on line delle isole Falkland che per primo ha dato la notizia al mondo, ha definito il ritrovamento “la ricerca di relitti più impegnativa del mondo”. E l’obiettivo non poteva che essere una delle navi più famose del mondo. Una nave che ha scritto la storia delle esplorazioni polari: il veliero Endurance di Sir Ernest Shackleton.
Il grande esploratore salpò a bordo del suo tre alberi dalla Georgia Australe, ad est delle Falkland, nel dicembre 1914, con 27 compagni di viaggio. Lo scopo della spedizione era quello di attraversare l’immensa calotta glaciale antartica e doppiare il polo sud.
L’Endurance aveva fatto rotta verso la baia di Vahsel, sul lato orientale del Mare di Weddell, la parte meridionale dell’Oceano Atlantico che bagna il continente antartico. Una volta raggiunto il polo sud, la nave avrebbe dovuto i proseguire verso il mare di Ross, dall’altra parte del continente e fare ritorno in patria. Una sorta di giro del mondo ma da nord a sud, invece che da est a ovest.
Un’impresa epica ma destinata a naufragare. Dopo due giorni di navigazione nel mare di Weddell, che lo stesso Shackleton definì “la parte peggiore del peggior mare del mondo”, il veliero fu imprigionato nella morsa dei ghiacci polari. Presto fu chiaro che la nave non avrebbe retto all’urto del ghiaccio che si stringeva sempre più e l’equipaggio dovette trasferirsi sulla banchisa polare con le scorte di cibo e tre scialuppe di salvataggio. Continua
Il timone ancora intatto dell'Endurance nei fondali del gelido mare di Weddell
E’ una autentica leggenda dei mari quella ritrovata nelle profondità del mare di Weddell dalla spedizione guidata dall’archeologo marino Mensun Bound e dal geografo John Shears.
Il Maritime Heritage Trust, il giornale on line delle isole Falkland che per primo ha dato la notizia al mondo, ha definito il ritrovamento “la ricerca di relitti più impegnativa del mondo”. E l’obiettivo non poteva che essere una delle navi più famose del mondo. Una nave che ha scritto la storia delle esplorazioni polari: il veliero Endurance di Sir Ernest Shackleton.
Il grande esploratore salpò a bordo del suo tre alberi dalla Georgia Australe, ad est delle Falkland, nel dicembre 1914, con 27 compagni di viaggio. Lo scopo della spedizione era quello di attraversare l’immensa calotta glaciale antartica e doppiare il polo sud.
L’Endurance aveva fatto rotta verso la baia di Vahsel, sul lato orientale del Mare di Weddell, la parte meridionale dell’Oceano Atlantico che bagna il continente antartico. Una volta raggiunto il polo sud, la nave avrebbe dovuto i proseguire verso il mare di Ross, dall’altra parte del continente e fare ritorno in patria. Una sorta di giro del mondo ma da nord a sud, invece che da est a ovest.
Un’impresa epica ma destinata a naufragare. Dopo due giorni di navigazione nel mare di Weddell, che lo stesso Shackleton definì “la parte peggiore del peggior mare del mondo”, il veliero fu imprigionato nella morsa dei ghiacci polari. Presto fu chiaro che la nave non avrebbe retto all’urto del ghiaccio che si stringeva sempre più e l’equipaggio dovette trasferirsi sulla banchisa polare con le scorte di cibo e tre scialuppe di salvataggio. Continua
Il Baron Gautsch, il relitto più famoso dell’Adriatico e la paradossale storia del suo affondamento
08/11/2019 Archiviato in: LiguriaNautica
Al largo di Rovigno, su un fondale di 40 metri, si trovano i resti del piroscafo austriaco che oggi è una palestra per i sub più esperti
Lo spettacolare relitto del Baron Gautsch giace su un fondale di 40 metri al largo di Rovigno
Il relitto più famoso del Mar Adriatico è senza dubbio quello del Baron Gautsch. Il relitto giace in assetto di navigazione su un fondale di 40 metri nel mare antistante la bella città di Rovigno, sulla costa croata. I subacquei delle città adriatiche, considerano il Baron Gautsch coma la “tesi di laurea” del sub. Chi lo ha raggiunto, può vantarsi senza tema di smentita di essere un “subacqueo esperto”. L’immersione infatti è piuttosto impegnativa, sia per la corrente che non manca mai, sia per la temperatura dell’acqua, che per la notevole profondità ai limiti del brevetto di terzo grado.
Per chi sa usare le miscele, è una buona idea ascendere con il nitrox, solitamente un Ean 32, che, oltre ad una maggior sicurezza in curva, ti consente di rimanere a bassa quota più a lungo. La nave è piuttosto grande, la sua struttura ancora in buono stato e non basta una sola immersione per godersela tutta, soprattutto se mettete in conto anche qualche penetrazione nello scafo. Il piroscafo è sempre generoso con i sub che lo vanno a trovare e non manca mai di regalare loro qualche sorpresa. Continua
Lo spettacolare relitto del Baron Gautsch giace su un fondale di 40 metri al largo di Rovigno
Il relitto più famoso del Mar Adriatico è senza dubbio quello del Baron Gautsch. Il relitto giace in assetto di navigazione su un fondale di 40 metri nel mare antistante la bella città di Rovigno, sulla costa croata. I subacquei delle città adriatiche, considerano il Baron Gautsch coma la “tesi di laurea” del sub. Chi lo ha raggiunto, può vantarsi senza tema di smentita di essere un “subacqueo esperto”. L’immersione infatti è piuttosto impegnativa, sia per la corrente che non manca mai, sia per la temperatura dell’acqua, che per la notevole profondità ai limiti del brevetto di terzo grado.
Per chi sa usare le miscele, è una buona idea ascendere con il nitrox, solitamente un Ean 32, che, oltre ad una maggior sicurezza in curva, ti consente di rimanere a bassa quota più a lungo. La nave è piuttosto grande, la sua struttura ancora in buono stato e non basta una sola immersione per godersela tutta, soprattutto se mettete in conto anche qualche penetrazione nello scafo. Il piroscafo è sempre generoso con i sub che lo vanno a trovare e non manca mai di regalare loro qualche sorpresa. Continua
Il mistero del Lusitania, il “levriero dei mari” silurato da un U Boot tedesco
01/02/2019 Archiviato in: LiguriaNautica
Cento anni dopo il suo affondamento, il relitto del transatlantico continua a conservare i suoi segreti in fondo al mare
Una stampa dell'epoca racconta l'affondamento del Lusitania ad opera di un U boot tedesco
Il primo maggio del 1915, il transatlantico Lusitania lasciò il porto di New York per dirigersi verso Liverpool. A bordo di quella che era, all’epoca, la nave più veloce del mondo, lunga 240 metri e capace di raggiungere i 25 nodi, salirono 1964 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio (circa un terzo del totale).
Non era un porto sicuro, Liverpool. L’intera Europa era precipitata in quel gigantesco ed inutile bagno di sangue che è stata la prima Guerra Mondiale e le coste inglesi erano pattugliate dai sottomarini della Kriegsmarine, i temibili U Boot.
Nei giorni precedenti alla partenza, le autorità portuali americane avevano diffuso manifesti e volantini per avvisare i viaggiatori del rischio in cui ponevano la loro vita cercando di raggiungere l’Inghilterra. Pochissimi saranno coloro che vi daranno retta e rinunceranno al viaggio. Molti passeggeri erano cittadini americani diretti al Vecchio Continente per affari o per congiungersi con familiari.
Gli Stati Uniti, nel maggio del 1915, erano ancora un Paese neutrale, pure se rifornivano non ufficialmente di armi i loro ex colonizzatori. Ma il Kaiser Guglielmo II aveva dato mandato ai suoi Unterseeboot, battelli sottomarini, di attaccare solo navi militari o carghi che trasportavano materiale bellico. Non aveva nessun interesse a far entrare gli Usa nel conflitto.
Continua
Una stampa dell'epoca racconta l'affondamento del Lusitania ad opera di un U boot tedesco
Il primo maggio del 1915, il transatlantico Lusitania lasciò il porto di New York per dirigersi verso Liverpool. A bordo di quella che era, all’epoca, la nave più veloce del mondo, lunga 240 metri e capace di raggiungere i 25 nodi, salirono 1964 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio (circa un terzo del totale).
Non era un porto sicuro, Liverpool. L’intera Europa era precipitata in quel gigantesco ed inutile bagno di sangue che è stata la prima Guerra Mondiale e le coste inglesi erano pattugliate dai sottomarini della Kriegsmarine, i temibili U Boot.
Nei giorni precedenti alla partenza, le autorità portuali americane avevano diffuso manifesti e volantini per avvisare i viaggiatori del rischio in cui ponevano la loro vita cercando di raggiungere l’Inghilterra. Pochissimi saranno coloro che vi daranno retta e rinunceranno al viaggio. Molti passeggeri erano cittadini americani diretti al Vecchio Continente per affari o per congiungersi con familiari.
Gli Stati Uniti, nel maggio del 1915, erano ancora un Paese neutrale, pure se rifornivano non ufficialmente di armi i loro ex colonizzatori. Ma il Kaiser Guglielmo II aveva dato mandato ai suoi Unterseeboot, battelli sottomarini, di attaccare solo navi militari o carghi che trasportavano materiale bellico. Non aveva nessun interesse a far entrare gli Usa nel conflitto.
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Nelle profondità del Mar Nero scoperto il relitto di “Ulisse”. E’ la nave intatta più antica del mondo
11/11/2018 Archiviato in: LiguriaNautica
Una troupe di scienziati archeologi, grazie a dei sofisticati droni subacquei, ha trovato i resti di uno scafo risalenti a 2400 anni fa
Scritto per LiguriaNautica - E’ il relitto più antico del mondo. Per 2 mila e 400 anni è rimasto addormentato nelle abissali profondità del Mar Nero, sdraiato in assetto di navigazione a oltre duemila metri di profondità. Trovarlo e restituirlo alla storia, è stata una impresa del celebre Map, acronimo di Maritime Archaeology Project. Una troupe internazionale di archeologi e scienziati che fa riferimento all’Università di Southampton e che dal 2015 sta setacciando con un alcuni droni abilitati per le alte profondità e attrezzati per raccogliere immagini a tre dimensioni, le coste della Bulgaria dove un tempo approdavano le navi provenienti dalla Grecia e, in generale, dai porti mediterranei.
La scelta del mar Nero non è casuale. Non soltanto per la grande attività commerciale e marittima che vi si svolgeva nell’antichità, ma per le profondità delle sue acque che assicurano una sorta di ibernazione del possibile relitto. La quasi totale assenza di ossigeno riscontrabile nelle acque profonde, impedisce infatti il proliferare degli organismi acquatici che sono la causa principale del deterioramento del legno. Continua
Scritto per LiguriaNautica - E’ il relitto più antico del mondo. Per 2 mila e 400 anni è rimasto addormentato nelle abissali profondità del Mar Nero, sdraiato in assetto di navigazione a oltre duemila metri di profondità. Trovarlo e restituirlo alla storia, è stata una impresa del celebre Map, acronimo di Maritime Archaeology Project. Una troupe internazionale di archeologi e scienziati che fa riferimento all’Università di Southampton e che dal 2015 sta setacciando con un alcuni droni abilitati per le alte profondità e attrezzati per raccogliere immagini a tre dimensioni, le coste della Bulgaria dove un tempo approdavano le navi provenienti dalla Grecia e, in generale, dai porti mediterranei.
La scelta del mar Nero non è casuale. Non soltanto per la grande attività commerciale e marittima che vi si svolgeva nell’antichità, ma per le profondità delle sue acque che assicurano una sorta di ibernazione del possibile relitto. La quasi totale assenza di ossigeno riscontrabile nelle acque profonde, impedisce infatti il proliferare degli organismi acquatici che sono la causa principale del deterioramento del legno. Continua
Immergersi tra Sestri Levante e la Spezia. La guida di Liguria Nautica
06/05/2018 Archiviato in: LiguriaNautica
Secche, franate, grotte sommerse ed il relitto storico dell'Equa sono i punti di immersione più entusiasmanti di questo tratto di costa ligure
Tra Sestri e la Spezia si trovano dei veri paradisi subacquei
Scritto per LiguriaNautica - Continuiamo il nostro viaggio virtuale tra i punti di immersione più spettacolari della Liguria, prendendo in esame la costa che scende da Sestri Levante al Golfo della Spezia. Un’area marina ricca non solo di secche e franate ma anche di grotte e canaloni. Senza contare la presenza di uno dei relitti più interessanti del Mar Tirreno, l’Equa. Cominciamo il nostre elenco, come di consueto, scendendo da nord a sud. Continua
Tra Sestri e la Spezia si trovano dei veri paradisi subacquei
Scritto per LiguriaNautica - Continuiamo il nostro viaggio virtuale tra i punti di immersione più spettacolari della Liguria, prendendo in esame la costa che scende da Sestri Levante al Golfo della Spezia. Un’area marina ricca non solo di secche e franate ma anche di grotte e canaloni. Senza contare la presenza di uno dei relitti più interessanti del Mar Tirreno, l’Equa. Cominciamo il nostre elenco, come di consueto, scendendo da nord a sud. Continua
Il mistero del mercantile Minden che trasportava l’oro di Hitler
27/02/2018 Archiviato in: LiguriaNautica
Una equipe di cercatori di tesori inglesi ha trovato il relitto della nave nazista ma le autorità islandesi hanno interrotto il recupero. Chi è il proprietario del tesoro?
Secondo alcuni storici, la ss Minden trasportava lingotti d'oro destinati a finanziare la guerra di Adolf Hitler
Scritto per LiguriaNautica - Un cargo brasiliano che nascondeva nelle sue stive un carico d’oro destinato alle casse del Terzo Reich, un affondamento misterioso nei ghiacciati mari artici, un relitto inaccessibile, un ritrovamento inaspettato ed un incidente diplomatico tra il governo islandese e la più grande e misteriosa associazione di cacciatori di tesori del mondo. Sembra la trama di un romanzo di Clive Cussler ed invece, quella che vi stiamo per raccontare, è una storia vera, per quanto ancora ammantata dai veli della leggenda e del mistero. Ma cominciamo dal principio. Continua
Secondo alcuni storici, la ss Minden trasportava lingotti d'oro destinati a finanziare la guerra di Adolf Hitler
Scritto per LiguriaNautica - Un cargo brasiliano che nascondeva nelle sue stive un carico d’oro destinato alle casse del Terzo Reich, un affondamento misterioso nei ghiacciati mari artici, un relitto inaccessibile, un ritrovamento inaspettato ed un incidente diplomatico tra il governo islandese e la più grande e misteriosa associazione di cacciatori di tesori del mondo. Sembra la trama di un romanzo di Clive Cussler ed invece, quella che vi stiamo per raccontare, è una storia vera, per quanto ancora ammantata dai veli della leggenda e del mistero. Ma cominciamo dal principio. Continua
La storia del sommergibile Sebastiano Veniero, dal tragico affondamento all’omaggio di una immersione in saturazione di 104 ore condotta dalla Marina Militare
16/03/2018 Archiviato in: LiguriaNautica
Inabissatosi nel 1925 a causa di una speronamento e poi dimenticato, lo scafo fu ritrovato da Enzo Maiorca nel 1993 al largo di punta Passero
Una immagine d'epoca del sommergibile Sebastiano Veniero all'ormeggio
Scritto per LiguriaNautica - Una immersione in saturazione per ricordare uno dei padri della subacquea italiana, Enzo Maiorca, scomparso poco più di un anno fa e la tragica fine del sommergibile Sebastiano Veniero, affondato nell’azzurro mare di Sicilia il 26 agosto 1925. A scendere sino a 52 metri di profondità sono stati gli esperti subacquei di Comsubin, il Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare italiana, supportati dalla nave Anteo.
Con loro, ospite d’onore, la figlia di Enzo Maiorca, Patrizia. L’operazione, durata ben 4 giorni e 8 ore (per questo si è resa necessaria la tecnica della saturazione) si è svolta nel giugno dello scorso anno ed è stata seguita anche da alcuni esperti sub della Soprintendenza che hanno provveduto a verificare lo stato di conservazione del relitto ed a mappare il fondale. Continua
Una immagine d'epoca del sommergibile Sebastiano Veniero all'ormeggio
Scritto per LiguriaNautica - Una immersione in saturazione per ricordare uno dei padri della subacquea italiana, Enzo Maiorca, scomparso poco più di un anno fa e la tragica fine del sommergibile Sebastiano Veniero, affondato nell’azzurro mare di Sicilia il 26 agosto 1925. A scendere sino a 52 metri di profondità sono stati gli esperti subacquei di Comsubin, il Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare italiana, supportati dalla nave Anteo.
Con loro, ospite d’onore, la figlia di Enzo Maiorca, Patrizia. L’operazione, durata ben 4 giorni e 8 ore (per questo si è resa necessaria la tecnica della saturazione) si è svolta nel giugno dello scorso anno ed è stata seguita anche da alcuni esperti sub della Soprintendenza che hanno provveduto a verificare lo stato di conservazione del relitto ed a mappare il fondale. Continua
Il mistero del mercantile Minden che trasportava l’oro di Hitler – parte seconda
05/03/2018 Archiviato in: LiguriaNautica
Una equipe di cercatori di tesori inglesi ha trovato il relitto della nave nazista ma le autorità islandesi hanno interrotto il recupero. Chi è il proprietario del tesoro?
Una rara immagine del cargo tedesco Ss Minden auto affondatosi per non cadere in mani inglesi
Scritto per LiguriaNautica - Abbandoniamo i tetri giorni della Seconda Guerra Mondiale per tornare ai nostri tempi. Più precisamente alla metà di aprile dello scorso anno, quando sui media inglesi rimbalza la notizia di un incidente diplomatico tra l’Islanda e la Gran Bretagna. Notizia che proviene dal giornale on line IcelandMonitor e che racconta di una attrezzatissima ed ultra sofisticata nave oceanografica norvegese sorpresa ad effettuare ricerche non autorizzate nelle acque costiere dell’isola e costretta dalla marina islandese a dirigersi al porto di Reykjavik per gli accertamenti del caso.
“Quando la guardia costiera chiese alla ciurma che cosa stava facendo qui -si legge sul sito inglese del DailyMail– questa fornì ‘spiegazioni vaghe e incongruenti’, spingendo la guardia costiera ad ordinare alla nave di attraccare su un molo di Reykjavik e di mandare la polizia ad interrogare l’equipaggio”. Continua
Una rara immagine del cargo tedesco Ss Minden auto affondatosi per non cadere in mani inglesi
Scritto per LiguriaNautica - Abbandoniamo i tetri giorni della Seconda Guerra Mondiale per tornare ai nostri tempi. Più precisamente alla metà di aprile dello scorso anno, quando sui media inglesi rimbalza la notizia di un incidente diplomatico tra l’Islanda e la Gran Bretagna. Notizia che proviene dal giornale on line IcelandMonitor e che racconta di una attrezzatissima ed ultra sofisticata nave oceanografica norvegese sorpresa ad effettuare ricerche non autorizzate nelle acque costiere dell’isola e costretta dalla marina islandese a dirigersi al porto di Reykjavik per gli accertamenti del caso.
“Quando la guardia costiera chiese alla ciurma che cosa stava facendo qui -si legge sul sito inglese del DailyMail– questa fornì ‘spiegazioni vaghe e incongruenti’, spingendo la guardia costiera ad ordinare alla nave di attraccare su un molo di Reykjavik e di mandare la polizia ad interrogare l’equipaggio”. Continua
I relitti di Sestri Levante
12/01/2018 Archiviato in: LiguriaNautica
Nelle acque antistanti la "città dei due mari" si trovano alcuni scafi affondati durante la seconda guerra mondiale semplicemente… imperdibili!
In perfetto assetto di navigazione, la Bettolina attende i subaquei
Scritto per LiguriaNautica - Il mare antistante la bella cittadina ligure di Sestri Levante è stato teatro di sanguinose battaglie durante il secondo conflitto mondiale. Il mare conserva il ricordo di queste tragedie ospitando molti relitti di navi militari interessanti sia dal punto di vista storico che da quello biologico.
Come spesso accade infatti, le lamiere delle navi inabissate sono diventate le casa di molte specie ittiche. Anemoni, spugne e altri organismi incrostanti hanno ricoperto e colorato i relitti, donando loro una nuova vita. Ecco i tre relitti più famosi e frequentati della zona. E diciamo subito che si tratta di immersioni riservate a subacquei esperti. Continua
In perfetto assetto di navigazione, la Bettolina attende i subaquei
Scritto per LiguriaNautica - Il mare antistante la bella cittadina ligure di Sestri Levante è stato teatro di sanguinose battaglie durante il secondo conflitto mondiale. Il mare conserva il ricordo di queste tragedie ospitando molti relitti di navi militari interessanti sia dal punto di vista storico che da quello biologico.
Come spesso accade infatti, le lamiere delle navi inabissate sono diventate le casa di molte specie ittiche. Anemoni, spugne e altri organismi incrostanti hanno ricoperto e colorato i relitti, donando loro una nuova vita. Ecco i tre relitti più famosi e frequentati della zona. E diciamo subito che si tratta di immersioni riservate a subacquei esperti. Continua
Immergersi tra Varazze e Arezzano: la guida di Liguria Nautica
10/11/2017 Archiviato in: LiguriaNautica
La guida di Liguria Nautica alle immersioni tra Varazze ed Arenzano
Un parcheggio in fondo al mare!
Scritto per LiguriaNautica - La costa ligure presenta parecchi punti di immersione particolarmente interessanti per chi cerca la spettacolarità nei fondali ma anche per chi ama i relitti e l’archeologia sommersa. Vediamo in questo articolo, procedendo lungo la costa da ovest verso est, le migliori “pinneggiate” subacquee tra Varazze e Arenzano, località servite da ottimi diving che facilitano l’attività subacquea e garantiscono elevati standard di sicurezza a chi ci si affida. Continua
Un parcheggio in fondo al mare!
Scritto per LiguriaNautica - La costa ligure presenta parecchi punti di immersione particolarmente interessanti per chi cerca la spettacolarità nei fondali ma anche per chi ama i relitti e l’archeologia sommersa. Vediamo in questo articolo, procedendo lungo la costa da ovest verso est, le migliori “pinneggiate” subacquee tra Varazze e Arenzano, località servite da ottimi diving che facilitano l’attività subacquea e garantiscono elevati standard di sicurezza a chi ci si affida. Continua
Il tesoro della Nuestra Señora
09/11/2017 Archiviato in: LiguriaNautica
Un incredibile bottino di 450 milioni di dollari in oro e pietre preziose. Un cacciatore di relitti che faceva l'allevatore di polli. Ecco la vera storia del ritrovamento subacqueo più mirabolante di tutti i tempi
Il cacciatore di tesori Mel Fischer mostra alcune collane d'oro trovate nel galeone spagnolo
Scritto per LiguriaNautica - Lei era la nave più bella di tutta la flotta spagnola. Lui un allevatore di polli dell’Indiana con una sola grande passione: la ricerca di tesori perduti. E poi c’è il destino che aveva dato loro un appuntamento. Lei si chiamava Nuestra Señora de Atocha ed era ricca, ricchissima. Veleggiava verso i porti di Spagna con le stive cariche di oro, argento, preziosi smeraldi. Lui, Mel Fischer, era un uomo testardo. Tanto testardo da vendere la fattoria, diventare subacqueo e immergersi alla ricerca di lei per più di 16 anni e mezzo di fila. E ogni volta, prima di infilarsi l’erogatore in bocca e tuffarsi nell’immenso mare blu della Florida, ripeteva alla moglie, ai figli e agli amici che lo prendevano per matto: “Oggi sarà il gran giorno!”
E il gran giorno arrivò. Era il 20 luglio dell’85. Una sabato. In futuro, quando racconterà la sua avventura ai giornalisti di mezzo mondo, Mel Fischer non riuscirà mai a trovare le parole sufficienti a descrivere l’emozione infinita che gli fece sobbalzare il cuore quando riconobbe il relitto della Nuestra Señora, adagiato sul fondale che lo stava aspettando. Continua
Il cacciatore di tesori Mel Fischer mostra alcune collane d'oro trovate nel galeone spagnolo
Scritto per LiguriaNautica - Lei era la nave più bella di tutta la flotta spagnola. Lui un allevatore di polli dell’Indiana con una sola grande passione: la ricerca di tesori perduti. E poi c’è il destino che aveva dato loro un appuntamento. Lei si chiamava Nuestra Señora de Atocha ed era ricca, ricchissima. Veleggiava verso i porti di Spagna con le stive cariche di oro, argento, preziosi smeraldi. Lui, Mel Fischer, era un uomo testardo. Tanto testardo da vendere la fattoria, diventare subacqueo e immergersi alla ricerca di lei per più di 16 anni e mezzo di fila. E ogni volta, prima di infilarsi l’erogatore in bocca e tuffarsi nell’immenso mare blu della Florida, ripeteva alla moglie, ai figli e agli amici che lo prendevano per matto: “Oggi sarà il gran giorno!”
E il gran giorno arrivò. Era il 20 luglio dell’85. Una sabato. In futuro, quando racconterà la sua avventura ai giornalisti di mezzo mondo, Mel Fischer non riuscirà mai a trovare le parole sufficienti a descrivere l’emozione infinita che gli fece sobbalzare il cuore quando riconobbe il relitto della Nuestra Señora, adagiato sul fondale che lo stava aspettando. Continua
L’avventuroso ritrovamento della torpediniera Andromeda. Una memorabile impresa dei subacquei della Iandt (seconda parte)
26/10/2017 Archiviato in: LiguriaNautica
Affondata il 16 marzo 1941 da un aerosilurante inglese davanti al porto di Valona, la nave militare è stata ritrovata da una spedizione subacquea dopo una emozionante immersione tecnica col trimix
Scritto per LiguriaNautica - Come sempre accade in queste situazioni, i pescatori si rivelano un’importante fonte di informazione. Cesare Balzi, annota nel suo Gps molti punti interessanti dove vale la pena fare una immersione. Lo aiuta anche una nave oceanografica che gli concede l’opportunità di visionare i tracciati del suo side scan sonar che rileva il relitto di una nave spezzata in due tronconi adagiato a 53 metri proprio in uno di questi punti. Balzi non trascura le ricerche d’archivio e si reca a Roma, all’Ufficio Storico della Marina Militare, dove recupera molto materiale interessante, tra cui il teledispaccio del Comando di Valona che comunicava alla Regia Marina l’affondamento della torpediniera. Continua
Scritto per LiguriaNautica - Come sempre accade in queste situazioni, i pescatori si rivelano un’importante fonte di informazione. Cesare Balzi, annota nel suo Gps molti punti interessanti dove vale la pena fare una immersione. Lo aiuta anche una nave oceanografica che gli concede l’opportunità di visionare i tracciati del suo side scan sonar che rileva il relitto di una nave spezzata in due tronconi adagiato a 53 metri proprio in uno di questi punti. Balzi non trascura le ricerche d’archivio e si reca a Roma, all’Ufficio Storico della Marina Militare, dove recupera molto materiale interessante, tra cui il teledispaccio del Comando di Valona che comunicava alla Regia Marina l’affondamento della torpediniera. Continua
L'avventuroso ritrovamento della torpediniera Andromeda. Una memorabile impresa dei subacquei della Iandt (prima parte)
20/10/2017 Archiviato in: LiguriaNautica
Affondata il 16 marzo 1941 da un aerosilurante inglese davanti al porto di Valona, la nave militare è stata ritrovata da una spedizione subacquea dopo una emozionante immersione tecnica col trimix
Scritto per LiguriaNautica - Nel dicembre dello scorso anno, la notizia di un eccezionale ritrovamento subacqueo rimbalzò dal mondo dei “relittari” a quello degli studiosi della storia della navigazione e della seconda guerra mondiale. Un’equipe di subacquei affiliati alla Iantd, l’International Association Nitrox & Technical Divers, aveva scoperto nelle acque antistanti il porto di Valona, in Albania, i resti sommersi della torpediniera Andromeda.
La spedizione era guidata da Cesare Balzi, sicuramente uno dei più esperti cacciatori di relitti del nostro Paese, cui va anche il merito del riconoscimento del relitto della nave militare italiana, silurata dagli inglesi durante il secondo conflitto mondiale.
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Scritto per LiguriaNautica - Nel dicembre dello scorso anno, la notizia di un eccezionale ritrovamento subacqueo rimbalzò dal mondo dei “relittari” a quello degli studiosi della storia della navigazione e della seconda guerra mondiale. Un’equipe di subacquei affiliati alla Iantd, l’International Association Nitrox & Technical Divers, aveva scoperto nelle acque antistanti il porto di Valona, in Albania, i resti sommersi della torpediniera Andromeda.
La spedizione era guidata da Cesare Balzi, sicuramente uno dei più esperti cacciatori di relitti del nostro Paese, cui va anche il merito del riconoscimento del relitto della nave militare italiana, silurata dagli inglesi durante il secondo conflitto mondiale.
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Immersioni: come diventare cacciatori di relitti (parte 3)
06/10/2017 Archiviato in: LiguriaNautica
Vi piacerebbe scoprire un relitto sommerso? E' tutta questione di buona volontà! Ecco qualche utile consiglio per diventare dei veri e propri cacciatori di navi sommerse
Una nave da trasporto sommersa nel mar Rosso
Scritto per LiguriaNautica - Eccoci alla terza e ultima puntata di questa nostra breve guida su come si scoprono i relitti sommersi. Abbiamo visto come cercare informazioni, chiedendo ai pescatori o consultando le biblioteche. E, a proposito di biblioteche, non trascurate gli archivi della marina militare. Le grandi città di mare hanno sempre una scuola navale, un museo storico gestito dalla marina o comunque un ammiragliato con archivi ricchi di materiali ed informazioni. Non è sempre facile accedervi. La trafila burocratica varia da luogo a luogo. Meglio non presentarvi come “aspiranti cacciatori di relitti subacquei” ma qualificarsi come “appassionati studiosi di storia e tradizioni militari e marine” e spiegare che state compiendo una ricerca per un libro o qualche altra pubblicazione. Cosa che, per certi versi, potrebbe anche essere vera! Continua
Una nave da trasporto sommersa nel mar Rosso
Scritto per LiguriaNautica - Eccoci alla terza e ultima puntata di questa nostra breve guida su come si scoprono i relitti sommersi. Abbiamo visto come cercare informazioni, chiedendo ai pescatori o consultando le biblioteche. E, a proposito di biblioteche, non trascurate gli archivi della marina militare. Le grandi città di mare hanno sempre una scuola navale, un museo storico gestito dalla marina o comunque un ammiragliato con archivi ricchi di materiali ed informazioni. Non è sempre facile accedervi. La trafila burocratica varia da luogo a luogo. Meglio non presentarvi come “aspiranti cacciatori di relitti subacquei” ma qualificarsi come “appassionati studiosi di storia e tradizioni militari e marine” e spiegare che state compiendo una ricerca per un libro o qualche altra pubblicazione. Cosa che, per certi versi, potrebbe anche essere vera! Continua
Immersioni: come diventare cacciatori di relitti (parte 2)
22/09/2017 Archiviato in: LiguriaNautica
Vi piacerebbe scoprire un relitto sommerso? E' tutta questione di buona volontà! Ecco qualche utile consiglio per diventare dei veri e propri cacciatori di navi sommerse
Davanti alla spiaggia di Pomonte, all'isola d'Elba, si trova il relitto di una nave da carico
Scritto per LiguriaNautica - Siamo arrivati alla biblioteca dunque. Luogo che, al pari dei fondali del mare, è l’ambiente più consono ad un cacciatore di relitti che si rispetti. Solitamente, questo non è solo il punto di partenza della nostra caccia ma anche quello di ritorno perché, una volta visitato il relitto, vorremmo sapere più notizie possibili sulla nave sommersa, sul suo carico, sulle sue vicende marine e sulle cause del naufragio. Continua
Davanti alla spiaggia di Pomonte, all'isola d'Elba, si trova il relitto di una nave da carico
Scritto per LiguriaNautica - Siamo arrivati alla biblioteca dunque. Luogo che, al pari dei fondali del mare, è l’ambiente più consono ad un cacciatore di relitti che si rispetti. Solitamente, questo non è solo il punto di partenza della nostra caccia ma anche quello di ritorno perché, una volta visitato il relitto, vorremmo sapere più notizie possibili sulla nave sommersa, sul suo carico, sulle sue vicende marine e sulle cause del naufragio. Continua
Immersioni: come diventare cacciatori di relitti (parte 1)
19/09/2017 Archiviato in: LiguriaNautica
Vi piacerebbe scoprire un relitto sommerso? E' tutta questione di buona volontà! Ecco qualche utile consiglio per diventare dei veri e propri cacciatori di navi sommerse
Il relitto della nave Thistlegorm Mar Rosso
Scritto per LiguriaNautica - Forse accade anche voi, proprio come accade a me: per quanto ci riflettiate sù, non riuscire a darvi una spiegazione del fascino che i relitti sommersi esercitano su di voi. Misteriosi testimoni di una tragedia come l’affondamento, l’abbraccio mortale del mare ha regalato loro una nuova vita trascinandoli giù, giù nelle profondità degli abissi marini sino a raggiungere una nuova dimensione d’esistenza. Adagiati nei punti più inaccessibili del mare, cristallizzati in uno scorrere di tempo più lento del nostro nel decadimento, i relitti continuano a raccontare le loro impalpabili storie ai subacquei che le vogliono ascoltare. Continua
Il relitto della nave Thistlegorm Mar Rosso
Scritto per LiguriaNautica - Forse accade anche voi, proprio come accade a me: per quanto ci riflettiate sù, non riuscire a darvi una spiegazione del fascino che i relitti sommersi esercitano su di voi. Misteriosi testimoni di una tragedia come l’affondamento, l’abbraccio mortale del mare ha regalato loro una nuova vita trascinandoli giù, giù nelle profondità degli abissi marini sino a raggiungere una nuova dimensione d’esistenza. Adagiati nei punti più inaccessibili del mare, cristallizzati in uno scorrere di tempo più lento del nostro nel decadimento, i relitti continuano a raccontare le loro impalpabili storie ai subacquei che le vogliono ascoltare. Continua
Il relitto dell'Equa
28/08/2017 Archiviato in: LiguriaNautica
A due miglia da Riomaggiore, si trova uno degli scafi sommersi meglio conservati del mar Ligure
Un sub si immerge nel cacciasommergibile affondato Equa
Scritto per LiguriaNautica - Strano destino, quello dell’Equa. Costruita per diventare una nave da trasporto merci, durante il secondo conflitto mondiale fu armata con cannoni e mitragliatrici e trasformata in fretta a furia in una motovedetta con funzioni antisommergibile. Ma il tragico 10 giugno del 1944 la nave, che stava uscendo dal porto di La Spezia per pattugliare il Mar Ligure, fu scambiata per un’unità nemica da un sommergibile dell’Asse che la speronò e la affondò senza pietà. Da allora l’Equa giace sul fondale, in perfetto assetto di navigazione, a due miglia marine da Riomaggiore con il cannone ancora minacciosamente puntato verso prua, in perenne attesa di un improbabile nemico. Continua
Un sub si immerge nel cacciasommergibile affondato Equa
Scritto per LiguriaNautica - Strano destino, quello dell’Equa. Costruita per diventare una nave da trasporto merci, durante il secondo conflitto mondiale fu armata con cannoni e mitragliatrici e trasformata in fretta a furia in una motovedetta con funzioni antisommergibile. Ma il tragico 10 giugno del 1944 la nave, che stava uscendo dal porto di La Spezia per pattugliare il Mar Ligure, fu scambiata per un’unità nemica da un sommergibile dell’Asse che la speronò e la affondò senza pietà. Da allora l’Equa giace sul fondale, in perfetto assetto di navigazione, a due miglia marine da Riomaggiore con il cannone ancora minacciosamente puntato verso prua, in perenne attesa di un improbabile nemico. Continua