La temibile piovra gigante, il più famoso mostro degli oceani - Parte 3
23/06/2020 Archiviato in: LiguriaNautica
Cosa c’è di vero e cosa c’è di leggendario nella mitologica creatura che ha terrorizzato i marinai di tutti i secoli
Un calamaro gigante di "soli" 4 metri trovato da tre fratelli subacquei in Nuova Zelanda
Siamo così arrivati a raccontare del vero “mostro degli abissi” per antonomasia: il calamaro gigante che qualcuno, erroneamente, continua a chiamare “piovra”, anche se con i polpi ha poco a che fare. Ricordiamo che i calamari, sia quelli di piccole dimensioni che quelli giganteschi, possiedono 10 tentacoli di cui due più lunghi e appartengono al superordine dei Decapodiformes, mentre le piovre ne hanno solo 8 e sono chiamati Octopodiformes.
Il nome scientifico del calamaro gigante è Architeuthis e se ne conoscono, per ora, otto specie. Scrivo “per ora” perché questo ragguardevole animale predilige gli inaccessibili abissi marini che, come sappiamo, rimangono l’ultimo continente per lo più inesplorato del nostro pianeta. Il calamaro gigante, in altre parole, è ancora lontano dal valicare i confini del mito per approdare ai libri di scienza. Continua
Un calamaro gigante di "soli" 4 metri trovato da tre fratelli subacquei in Nuova Zelanda
Siamo così arrivati a raccontare del vero “mostro degli abissi” per antonomasia: il calamaro gigante che qualcuno, erroneamente, continua a chiamare “piovra”, anche se con i polpi ha poco a che fare. Ricordiamo che i calamari, sia quelli di piccole dimensioni che quelli giganteschi, possiedono 10 tentacoli di cui due più lunghi e appartengono al superordine dei Decapodiformes, mentre le piovre ne hanno solo 8 e sono chiamati Octopodiformes.
Il nome scientifico del calamaro gigante è Architeuthis e se ne conoscono, per ora, otto specie. Scrivo “per ora” perché questo ragguardevole animale predilige gli inaccessibili abissi marini che, come sappiamo, rimangono l’ultimo continente per lo più inesplorato del nostro pianeta. Il calamaro gigante, in altre parole, è ancora lontano dal valicare i confini del mito per approdare ai libri di scienza. Continua
La temibile piovra gigante, il più famoso mostro degli oceani – Parte 2
16/06/2020 Archiviato in: LiguriaNautica
Cosa c’è di vero e cosa c’è di leggendario nella mitologica creatura che ha terrorizzato i marinai di tutti i secoli
Il più pericoloso dei mostri del mare nella fantasie degli scrittori: il kraken
Il polpo, come abbiamo già intuito nella prima parte di questo nostro racconto, non è mai stato un animale capace di attirarsi le simpatie dell’uomo. Alle leggende antiche, come quella di Plinio il Vecchio di cui abbiamo scritto, si sono aggiunte le fantasie dei cartografi medioevali che, quando si trattava di adornare le loro mappe con i presunti mostri che, a loro dire, abitavano gli oceani, non mancavano mai di disegnare mostruosità tentacolate dalle enormi e zannute fauci.
Questi fantasiosi cartografi, altro non facevano che ripercorrere le antiche mitologie in cui la piovra veniva sempre rappresentata come un essere abominevole scaturito dagli abissi infernali. Così era il Kraken che incuteva timore anche agli impavidi marinai vichinghi o il meno conosciuto alle nostre longitudini, ma non per questo meno terrificante, dio Akkorokamui, al quale il popolo ainu, che vive nel nord dell’arcipelago giapponese, dedica ancora oggi santuari e cerimonie sacrificali affinché non trascini negli abissi gli incolpevoli pescatori, ghermendoli con i suoi lunghi tentacoli. Continua
Il più pericoloso dei mostri del mare nella fantasie degli scrittori: il kraken
Il polpo, come abbiamo già intuito nella prima parte di questo nostro racconto, non è mai stato un animale capace di attirarsi le simpatie dell’uomo. Alle leggende antiche, come quella di Plinio il Vecchio di cui abbiamo scritto, si sono aggiunte le fantasie dei cartografi medioevali che, quando si trattava di adornare le loro mappe con i presunti mostri che, a loro dire, abitavano gli oceani, non mancavano mai di disegnare mostruosità tentacolate dalle enormi e zannute fauci.
Questi fantasiosi cartografi, altro non facevano che ripercorrere le antiche mitologie in cui la piovra veniva sempre rappresentata come un essere abominevole scaturito dagli abissi infernali. Così era il Kraken che incuteva timore anche agli impavidi marinai vichinghi o il meno conosciuto alle nostre longitudini, ma non per questo meno terrificante, dio Akkorokamui, al quale il popolo ainu, che vive nel nord dell’arcipelago giapponese, dedica ancora oggi santuari e cerimonie sacrificali affinché non trascini negli abissi gli incolpevoli pescatori, ghermendoli con i suoi lunghi tentacoli. Continua
La temibile piovra gigante, il più famoso mostro degli oceani – Parte 1
06/06/2020 Archiviato in: LiguriaNautica
Cosa c’è di vero e cosa c’è di leggendario nella mitologica creatura che ha terrorizzato i marinai di tutti i secoli
Un quadro raffigurante una calamaro gigante che attacca un veliero
Fu Plinio il Vecchio, da quanto ne possiamo sapere, il primo a raccontare della piovra gigante e del terrore che questo animale spargeva tra i marinai. Nella sua opera più conosciuta, Naturalis Historia, che poi è anche l’unica che sia giunta sino a noi, il grande naturalista vissuto nel primo secolo D. C. racconta che un misterioso animale marino, da lui chiamato “ozena”, aveva l’abitudine di uscire di notte per saccheggiare i vivai di ostriche destinati alle tavole dei ricchi patrizi romani.
Inutile tentare di difendere i pregiati molluschi con reti e barriere marine. L’ozena, termine che potremmo tradurre con “puzzolente” (nella moderna medicina infatti il termine indica una fastidiosa rinite caratterizzata dal rilascio di abbondante muco nasale), riusciva sempre a carpire le sue prede, lasciando ai pescatori solo i gusci vuoti ed un persistente e nauseabondo odore. Come facesse l’ozena ad entrare nei vivai, lo si scoprì una notte di luna piena, grazie ai cani con i quali i pescatori avevano preso a pattugliare i dintorni dell’area adibita alla coltivazione dei molluschi. Continua
Un quadro raffigurante una calamaro gigante che attacca un veliero
Fu Plinio il Vecchio, da quanto ne possiamo sapere, il primo a raccontare della piovra gigante e del terrore che questo animale spargeva tra i marinai. Nella sua opera più conosciuta, Naturalis Historia, che poi è anche l’unica che sia giunta sino a noi, il grande naturalista vissuto nel primo secolo D. C. racconta che un misterioso animale marino, da lui chiamato “ozena”, aveva l’abitudine di uscire di notte per saccheggiare i vivai di ostriche destinati alle tavole dei ricchi patrizi romani.
Inutile tentare di difendere i pregiati molluschi con reti e barriere marine. L’ozena, termine che potremmo tradurre con “puzzolente” (nella moderna medicina infatti il termine indica una fastidiosa rinite caratterizzata dal rilascio di abbondante muco nasale), riusciva sempre a carpire le sue prede, lasciando ai pescatori solo i gusci vuoti ed un persistente e nauseabondo odore. Come facesse l’ozena ad entrare nei vivai, lo si scoprì una notte di luna piena, grazie ai cani con i quali i pescatori avevano preso a pattugliare i dintorni dell’area adibita alla coltivazione dei molluschi. Continua