Immergersi tra Genova e Rapallo: la guida di Liguria Nautica (parte prima)
05/01/2018 Archiviato in: LiguriaNautica
Relitti, franate e lo splendido parco marino di Portofino, regalano a questo tratto di costa tanti siti di immersione che risultano tra i più belli d'Italia
Nel Parco di Portofino è ancora possibile imbattersi nel corallo rosso
Scritto per LiguriaNautica - Il tratto di mare che va da Genova a Rapallo è uno dei più ricchi di spettacolari siti di immersioni di tutto il Mediterraneo. E non soltanto per la presenza di un gioiello come il Parco di Portofino che ci offre la possibilità di immergersi in un vero e proprio museo vivente di biologia. In queste acque, infatti, si trovano anche numerose navi sommerse, quasi tutte ben conservate, che fanno la gioia di tutti i “relittari”.
Inoltre, l’area costiera è ben fornita di diving molto attrezzati e professionali, ai quali un subacqueo di qualsiasi livello e con qualsiasi esperienza può affidarsi in tutta tranquillità, sia per una immersione sportiva o rilassante che per un’esperienza più tecnica e profonda. Ecco a voi un breve elenco di siti che proprio non potete perdervi!
La Pelagosa
Nelle acque antistanti Quarto, il quartiere di Genova famoso per la partenze dei Mille, troviamo il resti della Pelagosa. Questa era una nave posamine affondata durante il secondo conflitto mondiale. Il relitto si trova ad una profondità che va dai 32 – la parte più alta – ai 39 metri del fondale. Il tratto di mare è battuto spesso da forti correnti. Se ci aggiungiamo la profondità ai limiti della subacquea sportiva e la visibilità mai ottimale, ci sentiamo di consigliare questa immersione solo ai più esperti.
La Pelagosa rimane comunque un’esperienza che ricordo con particolare interesse perché, a differenza della maggior parte delle navi sommerse che sono adagiate su una fiancata, questa posamine risulta praticamente capovolta, col ponte posato sul fondale sabbioso e la chiglia in alto. Dallo squarcio causato dall’esplosione, verso prua, è possibile sbirciare dentro la nave e vedere la sala macchine con le attrezzature ed i motori ancora attaccati al “soffitto” del relitto! A pochi metri dalla nave, si trovano i resti della sua prua ridotti a rottami.
Punta Chiappa e Camogli
Praticamente una vasta area dove basta tuffarsi e godersi una bellissima immersione tra franate, secche e pareti. Tra cigliate colorate e panorami spettacolari, pare che qui sia diano appuntamento tutte le specie del Mediterraneo: coralli, aragoste, murene, saraghi, dentici, ricciole… e potrei continuare. La visibilità è sempre buona e le immersioni adatte a tutti, considerando che spaziano dai 5 ai 30 metri.
Promontorio di Portofino
Scrivere per dei subacquei delle immersioni che si possono fare nella zona del Parco di Portofino è come discutere con degli studiosi d’arte delle Gallerie dell’Accademia. Vale comunque la pena di ricordare che, nell’area protetta, le immersioni sono consentite solo tramite un diving autorizzato. Inoltre, se un vero subacqueo rispetta sempre la fauna e la flora marina, all’interno di un parco il suo comportamento deve essere ancora più responsabile e deve prestare la massima attenzione a tutti quei movimenti che potrebbero inavvertitamente danneggiare l’ambiente, come ad esempio le pinneggiate maldestre.
L’immersione “principe” del parco è la secca dell’Isuela, alla quale abbiamo già dedicato un articolo. Ma oltre all’Isuela, non perdetevi punta del Buco, una parete che parte dai 15 metri e arriva a 40. Man mano che si scende, la pendenza diminuisce trasformandosi in una franata di massi rotolati, pieni di grotte e anfratti adornati di coralli, gorgonie e e margherite di mare, dove trovano rifugio murene e corvine. La Torretta è una grande parete, anch’essa piena di recessive cavità abitate da varia fauna marina, che va dai 10 ai 40 metri, dove si possono programmare immersioni per tutti i brevetti. Ha il vantaggio che è posta sotto corrente e di conseguenza le sue acque sono sempre tranquille.
Nella seconda parte dell’articolo parleremo del Cristo degli Abissi e degli altri imperdibili punti di immersione del promontorio, tra cui gli splendidi relitti del Mohawk Deer e del piroscafo Genova!
Nel Parco di Portofino è ancora possibile imbattersi nel corallo rosso
Scritto per LiguriaNautica - Il tratto di mare che va da Genova a Rapallo è uno dei più ricchi di spettacolari siti di immersioni di tutto il Mediterraneo. E non soltanto per la presenza di un gioiello come il Parco di Portofino che ci offre la possibilità di immergersi in un vero e proprio museo vivente di biologia. In queste acque, infatti, si trovano anche numerose navi sommerse, quasi tutte ben conservate, che fanno la gioia di tutti i “relittari”.
Inoltre, l’area costiera è ben fornita di diving molto attrezzati e professionali, ai quali un subacqueo di qualsiasi livello e con qualsiasi esperienza può affidarsi in tutta tranquillità, sia per una immersione sportiva o rilassante che per un’esperienza più tecnica e profonda. Ecco a voi un breve elenco di siti che proprio non potete perdervi!
La Pelagosa
Nelle acque antistanti Quarto, il quartiere di Genova famoso per la partenze dei Mille, troviamo il resti della Pelagosa. Questa era una nave posamine affondata durante il secondo conflitto mondiale. Il relitto si trova ad una profondità che va dai 32 – la parte più alta – ai 39 metri del fondale. Il tratto di mare è battuto spesso da forti correnti. Se ci aggiungiamo la profondità ai limiti della subacquea sportiva e la visibilità mai ottimale, ci sentiamo di consigliare questa immersione solo ai più esperti.
La Pelagosa rimane comunque un’esperienza che ricordo con particolare interesse perché, a differenza della maggior parte delle navi sommerse che sono adagiate su una fiancata, questa posamine risulta praticamente capovolta, col ponte posato sul fondale sabbioso e la chiglia in alto. Dallo squarcio causato dall’esplosione, verso prua, è possibile sbirciare dentro la nave e vedere la sala macchine con le attrezzature ed i motori ancora attaccati al “soffitto” del relitto! A pochi metri dalla nave, si trovano i resti della sua prua ridotti a rottami.
Punta Chiappa e Camogli
Praticamente una vasta area dove basta tuffarsi e godersi una bellissima immersione tra franate, secche e pareti. Tra cigliate colorate e panorami spettacolari, pare che qui sia diano appuntamento tutte le specie del Mediterraneo: coralli, aragoste, murene, saraghi, dentici, ricciole… e potrei continuare. La visibilità è sempre buona e le immersioni adatte a tutti, considerando che spaziano dai 5 ai 30 metri.
Promontorio di Portofino
Scrivere per dei subacquei delle immersioni che si possono fare nella zona del Parco di Portofino è come discutere con degli studiosi d’arte delle Gallerie dell’Accademia. Vale comunque la pena di ricordare che, nell’area protetta, le immersioni sono consentite solo tramite un diving autorizzato. Inoltre, se un vero subacqueo rispetta sempre la fauna e la flora marina, all’interno di un parco il suo comportamento deve essere ancora più responsabile e deve prestare la massima attenzione a tutti quei movimenti che potrebbero inavvertitamente danneggiare l’ambiente, come ad esempio le pinneggiate maldestre.
L’immersione “principe” del parco è la secca dell’Isuela, alla quale abbiamo già dedicato un articolo. Ma oltre all’Isuela, non perdetevi punta del Buco, una parete che parte dai 15 metri e arriva a 40. Man mano che si scende, la pendenza diminuisce trasformandosi in una franata di massi rotolati, pieni di grotte e anfratti adornati di coralli, gorgonie e e margherite di mare, dove trovano rifugio murene e corvine. La Torretta è una grande parete, anch’essa piena di recessive cavità abitate da varia fauna marina, che va dai 10 ai 40 metri, dove si possono programmare immersioni per tutti i brevetti. Ha il vantaggio che è posta sotto corrente e di conseguenza le sue acque sono sempre tranquille.
Nella seconda parte dell’articolo parleremo del Cristo degli Abissi e degli altri imperdibili punti di immersione del promontorio, tra cui gli splendidi relitti del Mohawk Deer e del piroscafo Genova!