Le altre Isole delle Rose: il regno di Tavolara
10/02/2021 Archiviato in: LiguriaNautica
Una misteriosa pergamena sottoscritta da Carlo Alberto di Savoia avrebbe proclamato la famiglia Bertoleoni sovrana dell'isola sarda
L'isola di Tavolara è stata proclamata da Carlo Alberto regno indipendente
Racconta la leggenda che nell’anno del Signore 1836 re Carlo Alberto di Savoia raggiunse Tavolara per una battuta di caccia alle capre selvatiche e lì incontrò uno strano personaggio, metà pastore e metà pescatore, che si vantò di essere l’unico e autentico monarca dell’isola, oltre che l’unico abitante. La sbruffonaggine dell’uomo, che non aveva né riguardo né timore nel trattare il re del Piemonte come un suo pari, divertì Carlo Alberto che alla fine della giornata fu prodigo di doni nei confronti dell’isolano che lo aveva accolto in maniera così poco ortodossa.
Tra questi figurava una pergamena in cui il sovrano piemontese gli accordava la proprietà feudale di Tavolara e lo proclamava, con editto reale, re dell’isola. Se fu uno scherzo o meno, la storia non ce lo racconta. Fatto sta che il pastore, che si chiamava Giuseppe Bertoleoni, prese la faccenda alquanto sul serio e si precipitò a Sassari per depositare il prezioso documento.
Tonino Bertoleoni, pescatore, pastore e sovrano di Tavolara
Quindi tornò nella sua isola, si cucì una bandiera, si diede il nome Paolo I e si inventò uno stemma nobiliare con tanto di corona regale sopra lo scudo che dipinse nella casa di una sola stanza che aveva edificato qualche anno prima, quando era sbarcato nell’allora deserta isola di Tavolara dalla Corsica, per sfuggire alla polizia che lo voleva spedire in galera per non si sa quale reato.
Comincia così la dinastia reale dei Bertoleoni, signori del regno più piccolo del mondo: quell’incantevole isola di neppure sei chilometri quadrati che sembra il bastione di una fortezza che si erge nell’azzurro golfo di Olbia per sfidare i marinai che le navigano accanto.
Se è vero che la preziosa pergamena sottoscritta da Carlo Alberto è ormai andata perduta – e che se anche non fosse andata perduta, l’Italia oramai è una Repubblica ed i decreti dei Savoia contano come un fico secco – è anche vero che il regno dei Bertoleoni ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali tra i quali quello della regina Vittoria che ha inviato una missione diplomatica a Tavolara per conoscere i rappresentanti di quella nuova famiglia reale. Una foto ritraente Carlo Bertoleoni fa ancora bella mostra di sé a Buckingam Palace, sopra la didascalia “il Re del regno più piccolo del mondo”.
L’attuale re di Tavolara si chiama Tonino, classe 1933. Nella sua vita ha fatto il pastore, il pescatore, e, dopo il boom economico innescato dalla speculazione edilizia nella vicina Costa Smeralda, anche il ristoratore e la guida per i turisti che affollano l’isola nei torridi mesi estivi. Il suo erede e figlio, Giuseppe, lavora nel ristorante di famiglia, uno dei due locali che sorgono nel piccolo porticciolo dell’isola. L’altro è gestito dalla sorella del re, Maddalena.
Il tempo dei principi e delle fate è tramontato per sempre, ma Re Tonino non vuole ancora abdicare e tantomeno si sogna di rinunciare al suo blasone. “Siamo sempre stati – ricorda in una intervista rilasciata al quotidiano Nuova Sardegna – dei sovrani poveri. Facevamo i pastori e i pescatori. E qui si pativa anche la fame. Durante la guerra le cose andavano male per tutti e figuriamoci per noi, che abitavamo su un’isola. Ma sono convinto che la nostra vera ricchezza sia vivere in un posto come questo”.
Fonte foto: quotidiano on line Gallura Oggi
L'isola di Tavolara è stata proclamata da Carlo Alberto regno indipendente
Racconta la leggenda che nell’anno del Signore 1836 re Carlo Alberto di Savoia raggiunse Tavolara per una battuta di caccia alle capre selvatiche e lì incontrò uno strano personaggio, metà pastore e metà pescatore, che si vantò di essere l’unico e autentico monarca dell’isola, oltre che l’unico abitante. La sbruffonaggine dell’uomo, che non aveva né riguardo né timore nel trattare il re del Piemonte come un suo pari, divertì Carlo Alberto che alla fine della giornata fu prodigo di doni nei confronti dell’isolano che lo aveva accolto in maniera così poco ortodossa.
Tra questi figurava una pergamena in cui il sovrano piemontese gli accordava la proprietà feudale di Tavolara e lo proclamava, con editto reale, re dell’isola. Se fu uno scherzo o meno, la storia non ce lo racconta. Fatto sta che il pastore, che si chiamava Giuseppe Bertoleoni, prese la faccenda alquanto sul serio e si precipitò a Sassari per depositare il prezioso documento.
Tonino Bertoleoni, pescatore, pastore e sovrano di Tavolara
Quindi tornò nella sua isola, si cucì una bandiera, si diede il nome Paolo I e si inventò uno stemma nobiliare con tanto di corona regale sopra lo scudo che dipinse nella casa di una sola stanza che aveva edificato qualche anno prima, quando era sbarcato nell’allora deserta isola di Tavolara dalla Corsica, per sfuggire alla polizia che lo voleva spedire in galera per non si sa quale reato.
Comincia così la dinastia reale dei Bertoleoni, signori del regno più piccolo del mondo: quell’incantevole isola di neppure sei chilometri quadrati che sembra il bastione di una fortezza che si erge nell’azzurro golfo di Olbia per sfidare i marinai che le navigano accanto.
Se è vero che la preziosa pergamena sottoscritta da Carlo Alberto è ormai andata perduta – e che se anche non fosse andata perduta, l’Italia oramai è una Repubblica ed i decreti dei Savoia contano come un fico secco – è anche vero che il regno dei Bertoleoni ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali tra i quali quello della regina Vittoria che ha inviato una missione diplomatica a Tavolara per conoscere i rappresentanti di quella nuova famiglia reale. Una foto ritraente Carlo Bertoleoni fa ancora bella mostra di sé a Buckingam Palace, sopra la didascalia “il Re del regno più piccolo del mondo”.
L’attuale re di Tavolara si chiama Tonino, classe 1933. Nella sua vita ha fatto il pastore, il pescatore, e, dopo il boom economico innescato dalla speculazione edilizia nella vicina Costa Smeralda, anche il ristoratore e la guida per i turisti che affollano l’isola nei torridi mesi estivi. Il suo erede e figlio, Giuseppe, lavora nel ristorante di famiglia, uno dei due locali che sorgono nel piccolo porticciolo dell’isola. L’altro è gestito dalla sorella del re, Maddalena.
Il tempo dei principi e delle fate è tramontato per sempre, ma Re Tonino non vuole ancora abdicare e tantomeno si sogna di rinunciare al suo blasone. “Siamo sempre stati – ricorda in una intervista rilasciata al quotidiano Nuova Sardegna – dei sovrani poveri. Facevamo i pastori e i pescatori. E qui si pativa anche la fame. Durante la guerra le cose andavano male per tutti e figuriamoci per noi, che abitavamo su un’isola. Ma sono convinto che la nostra vera ricchezza sia vivere in un posto come questo”.
Fonte foto: quotidiano on line Gallura Oggi