Il mare riporta ad una dottoressa scozzese una bottiglia con una lettera di quando era bambina

Venticinque anni dopo è stata ritrovata sulle coste della Norvegia una bottiglia con un messaggio che ha viaggiato per 800 miglia

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Venticinque anni dopo il messaggio è ritornato nelle mani della donna che l’aveva lanciato. Un messaggio di se stessa bambina, arrivato nella maniera più romantica possibile: all’interno di una bottiglia trasportata dalle onde del mare. Tutto cominciò nel 1996, quando una bambina scozzese di nome Joanna Buchan lanciò in mare una bottiglia al cui interno aveva inserito una lettera che aveva scritto per un progetto scolastico.
Le correnti oceaniche hanno trasportato la bottiglia per oltre 800 miglia e, 25 anni dopo, è stata raccolta sulla costa norvegese da una signora, Elena Andreassen Haga, che ha cercato immediatamente di mettersi in contatto con l’allora bambina scozzese cercandola nel grande oceano in cui tutti oggi abbiamo imparato a navigare: quello di internet.


Joanna, che oggi è una dottoressa e si è trasferita in Australia, è rimasta sorpresa quando questa sconosciuta signora norvegese l’ha contattata su Facebook per raccontarle che aveva trovato la sua bottiglia, riportandole alla mente un episodio che oramai aveva relegato ai confini della memoria. Immaginiamo l’emozione della dottoressa Buchan nel leggere quella lettera scritta da lei stessa bambina in cui confidava a se stessa adulta l’amore per i dolci e per gli orsacchiotti di peluche. Al contrario, i ragazzi delle sua età le stavano piuttosto antipatici!
Non è la prima volta che bottiglie contenenti messaggi approdano nelle coste dei mari del nord, dopo aver viaggiato svariati anni. Il record di permanenza nel mare, spetta alla bottiglia raccolta da un marinaio Andrew Leaper delle Shetland che ha trovato un messaggio lanciato ben 95 anni prima da un capitano scozzese, C. H. Brown della Glasgow School of Navigation.
Nessun messaggio romantico, in quel caso, ma un progetto scientifico volto a mappare le correnti oceaniche. La bottiglia faceva parte di un lotto di 1.890 esemplari di cui, sino ad oggi, ne sono stati ritrovati solo 315. Dentro c’era una cartolina che informava del progetto promettendo una ricompensa di 6 pence – poco più di sette euro oggi – a colui che l’avesse restituita. Ma non crediamo proprio che il nostro marinaio sia riuscito ad incassare il dovuto!